Kamilia Kard, un’artista italo-ungherese

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di Benedetta Testa                    

È un’artista italo-ungherese nata a Milano. Ha conseguito una laurea quadriennale in Economia presso l’Università Bocconi, Milano, (2003), una laurea triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (2012), e una laurea specialistica in Net Art presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano (2014). La sua pratica artistica nasce, quindi, prima da un ambito pittorico, per poi successivamente mutare in quello del digitale. Queste due anime sono facilmente identificabili nei suoi lavori, sia per i riferimenti storico-artistici esistenti, sia per la forte estetica denotata da colori cangianti tipici degli schermi e dalla presenza di effetti glitterati che conferiscono un appeal sensuale. I temi sono frequentemente biografici e intimistici. A volte, sfociano sull’analisi di tematiche femminili e vengono definiti, dal punto di vista cromatico, da un gusto pop e tendente al kitsch. È importante sottolineare che il digitale va inteso, in questo caso, come un grande calderone contenente gif, meme, internet, emoji, stampe. Sono tutti elementi appartenenti al mondo contemporaneo, che hanno subito un processo di normalizzazione e che sono stati traslati, in maniera sapiente, nella sfera artistica. Nel caso di Kamilia Kard, lo strumento non prevale mai sul contenuto.

Il suo lavoro si concentra sulla costruzione dell’identità nell’era di Internet e si manifesta attraverso diversi media, dalla pittura al video e gif animate, da stampe e installazioni. I suoi progetti online riflettono sulle modalità di costruzione di un’immagine, una narrazione e un’identità che si interfacci e comunichi in un contesto sia virtuale che reale. La semiotica e la fenomenologia creata intorno a questi lavori identitari sono espressione di una contemporaneità in cui la narrazione è mediata quotidianamente e abitudinariamente da diverse interfacce. 

Un esempio è Best Wall Cover (2012 – in corso), basato sul modo con cui le persone si ritraggono sui social network, che ha guadagnato una popolarità enorme. Dal 2006, ha esposto in varie sedi in Italia e nel mondo. Citandone alcune importanti più recenti: 

  • AIL – Una mano per il giusto mezzo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, 2011; 
  • Pictures at an Exhibition, Spazio espositivo arte contemporanea il Broletto, Pavia 2012; 
  • Videoart Yearbook, Museo del ‘900, Milano, 2013
  • La biennale THE WRONG – NEW DIGITAL ART BIENNALE, 2013 – 2014; 
  • DASHBOARD – the wrong curators artshow, Kalpany artspace, Milano (Italia) 2014; 
  • Pulvis ES, Palazzo Isimbardi, Milano (Italia) 2014; 
  • META, Quartel Galeria Municipal de Arte, Abrantes (Portogallo) 2014; 
  • SPAMM Webtics, Wendy Subway, Brooklin, NY, 2014, In Pulverem Reverteris, Studio Museo Francesco Messina, Milano,2014; 
  • NADJA, Hypersalon Miami Beach during Art basel Miami; 
  • Internet Drones, Spazio ULTRA, Udine, 2015; 
  • SPAMM of VIRTUALISM, New York-Moscow-Paris, 2015, Salon Primo, Università Bicocca, 2015.

L’artista, inoltre, ha collaborato, insieme a Paolo Rosa, con qualità di direttrice artistica a progetti interattivi come l’installazione per il MUBA, Rotonda della Besana, Milano durante la mostra Equilibrio e l’installazione Energia Primaria presso la TRIENNALE di Milano.

Kamilia Kard parla della sua arte: «L’arte, per me, è una pratica che traduce in forma attitudini, sentimenti, pensieri. Cerco di dare molta importanza alla forma, e non mi piace limitare troppo, come si tende a fare oggi, l’orizzonte coperto dai miei contenuti. L’intuito e l’istinto tendono a prevalere sulla decisione cosciente di affrontare un tema specifico, come potrebbe fare un saggista. In questo senso, potrei definire la mia ricerca artistica come intimista, ma non in senso banalmente romantico. Cerco di tradurre emozioni, sentimenti, immaginazioni e altre sensazioni personali, usando i linguaggi che possiedo senza pormi limiti di mezzo. Mi piace creare immaginari, sia inventati ex novo che contaminati da opere del passato. Il mio interesse per un tipo di immagini classiche e ‘tradizionali’, che attingo dall’immenso archivio della rete, nasce quasi sempre da storie, memorie e fantasie personali. Ad esempio, nella mia predilezione per i pittori accademici russi e ungheresi dell’Ottocento c’è molto della mia infanzia, in un sovrapporsi continuo di vita vissuta, letteratura e sogni ad occhi aperti, o chiusi».

http://kamiliakard.org/

 

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