Artificial Hell: inquietantemente piatto

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di Sarah Dister

Le immagini dell’Inferno dantesco generate dall’intelligenza artificiale per la mostra Artificial Hell al MAXXI sembrano attirarti nel mondo gotico del fantasy e video gaming. Questa impressione viene confermata quando si inseriscono le immagini AI in Google Images. I risultati della ricerca sono costituiti da un’infinità di immagini simili provenienti dall’universo dei videogiochi e del fantasy, la maggior parte delle quali sono state ugualmente generate da software AI. A quanto pare, per Google la risorsa più ispirante di immagini AI è l’intelligenza artificiale stessa. La cosa non sorprende visto che chiediamo al sistema di cercare proprio quello stile di rappresentazione. 

Detto questo, anche per l’occhio umano non è facile vedere molto più che immagini generate dall’AI. Forzando l’immaginazione, forse viene in mente il Romanticismo. Ad esempio, il turbinio di scure pennellate impressionistiche che il pittore inglese William Turner utilizza in Steamer in the Storm (fig.1) per evocare la drammatica battaglia tra la barca, le onde e il vento potrebbe avere ispirato (ma molto probabilmente non lo ha fatto) il modo in cui sono stati costruiti i cieli e le superfici d’acqua e fuoco in alcune delle immagini generate dall’AI (fig.2) — senza dubbio manca un simile effetto magnifico e suggestivo. In termini cromatici e di scelta dei soggetti forse le immagini AI con la loro gamma di colori prevalentemente neri e rossi (fig.3) si avvicinano maggiormente ad alcuni dipinti del pittore romantico John Martin, come ad esempio Pandemonium (fig.4), che mostra la capitale dell’Inferno nel Paradiso Perduto di John Milton.

Tuttavia, la somiglianza con i dipinti romantici si ferma alla superficie, poiché la ricerca di evocare forti emozioni nel caso dell’AI fallisce, almeno per me. Dal punto di vista emotivo, questi dipinti prodotti dall’intelligenza artificiale rimangono inquietantemente piatti, ed è questa piattezza che più colpisce e fa venire i brividi. Del resto, sarebbe davvero angosciante se i computer fossero in grado di generare immagini in grado di evocare emozioni profonde. 

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